Storie di Trasformazione
e Crescita
In questa sezione vengono condivise esperienze significative di trasformazione e crescita.
Ogni caso racconta una storia unica di sfide affrontate, ostacoli superati e risultati raggiunti attraverso il supporto e l'orientamento che fornisco ad ogni singolo cliente.
Il Viaggio di Silvia dentro sé stessa
Nel silenzioso rifugio del mio studio di counseling, ho avuto l'opportunità di assistere al percorso di trasformazione di Silvia (nome di fantasia), una donna coraggiosa decisa a riportare la serenità nella sua relazione di coppia. Il suo viaggio ha avuto inizio dopo avermi vista ospite in una puntata su Telecolor, dedicata alla Comunicazione Non Violenta.
Silvia, inizialmente, si è presentata come una donna timorosa, con la paura palpabile di non riuscire a risolvere i conflitti che affliggevano la sua relazione da anni: "Quando ci siamo conosciuti, eravamo così felici," mi raccontava con nostalgia. "Eppure... qualcosa è cambiato nel corso degli anni."
Con l'avanzare degli incontri di counseling individuale, Silvia ha iniziato a rivelare uno strato dopo l'altro le dinamiche nascoste che minavano la sua connessione col marito.
La sua presa di consapevolezza è stata fondamentale: ha scoperto che strategie inconsce la portavano a celare i propri bisogni ed emozioni, incolpando l'altro per la mancanza di comprensione.
Nell'arco di sei o sette sedute, Silvia ha compreso che la rabbia e la frustrazione che sentiva erano il frutto di aspettative irrealistiche su come pretendeva si comportasse suo marito.
Dopo alcuni esercizi e tecniche utilizzate per risolvere a problematica in corso, Silvia ha preso consapevolezza che non poteva controllare la vita degli altri, tanto meno quella del marito per raggiungere la propria felicità personale.
Può sembrare razionale e ovvio per alcuni tutto ciò in un primo momento, come per Silvia, molte persone ritengono che il loro benessere dipenda interamente dalle azioni compiute dagli altri nei loro confronti, ma non è così!
La svolta è arrivata quando Silvia ha deciso di fare uno "switch" interiore, una rivoluzione personale necessaria per riscoprire e amare seriamente prima di tutto sé stessa. Questo cambiamento di prospettiva ha avuto un impatto trasformativo sul suo atteggiamento, innescando un effetto a catena che ha coinvolto anche le persone intorno a lei.
Inizialmente, Silvia attribuiva il cambiamento alle persone che la circondavano, ma il lavoro fatto le ha portato chiarezza: il vero cambiamento avveniva dentro di lei. Il lavoro su se stessa ha spazzato via pressioni, pesantezze, rabbia e frustrazione, permettendole di riscoprire leggerezza e senso e di soddisfare i suoi bisogni con strategie nuove e non coercitive nei confronti del marito o di altre persone.
Ad esempio, quando desiderava fare una passeggiata con suo marito e lui aveva altri impegni, Silvia imparava a soddisfare il proprio bisogno di aria aperta e compagnia senza forzarlo, recandosi a passeggiare da sola o “chiedendo” (senza aspettative) ad un' amica. Tornata dalla passeggiata, invitava il marito a cena o a partecipare a un'attività che sapeva entrambi avrebbero apprezzato concordando i modi in cui stare insieme, creando così una connessione autentica basata sulla comprensione reciproca, il dialogo autentico e sull'amore incondizionato.
Il percorso di crescita personale di Silvia è un testimonianza potente del potere trasformativo del counseling e della relazione di aiuto, evidenziando come il cambiamento interiore possa riversarsi positivamente nelle dinamiche relazionali. La sua storia ci ispira a esplorare le profondità di noi stessi per costruire connessioni più autentiche e durature nelle relazioni.
Cambiare è possibile, basta fare il primo passo verso sé stessi.
Solitudine o pace interiore?
La storia di oggi riguarda Mariarosa, (nome di fantasia) una donna di 58 anni che ha attraversato un momento storico della sua vita fatto di sofferenza e solitudine e per questo ha deciso di andare alla scoperta di sé stessa ottenendo un miglioramento della sua vita grazie ad un percorso mirato di crescita personale .
Quando mi ha contattata, Mariarosa si sentiva davvero giù di corda a causa di quella sensazione di solitudine che sembrava non abbandonarla mai, nemmeno quando era circondata da persone care che la facevano sentire inclusa e accolta nel loro gruppo famigliare e amicale.
Insieme, abbiamo iniziato a esplorare il suo mondo interiore, scoprendo che un peso fastidioso all'altezza del plesso solare, le faceva percepire una solitudine ancora più intensa.
Con delicatezza, abbiamo affrontato il significato profondo della solitudine per Mariarosa e cosa significasse per lei il “sentirsi sola” e di cosa avrebbe avuto bisogno per “non sentirsi sola”.
Nel corso dei nostri incontri, è emerso chiaramente che la sua solitudine era qualcosa di profondamente interiore, un vuoto che sembrava incolmabile non sapendo come fare a riempirlo.
Tuttavia, con il passare del tempo, Mariarosa dopo qualche colloquio mirato all' auto-consapevolezza delle sue risorse interiori, ha iniziato a concentrarsi maggiormente su se stessa, scoprendo che nel suo profondo c'era una forza che le dava sollievo.
La chiave per trovare questa forza risiedeva nel desiderio di una connessione più sottile e spirituale piuttosto che materiale.
Ha dedicato tempo ad ascoltare il suo respiro, ha inoltre creato uno spazio accogliente in casa, per ritrovarsi ogni giorno e dialogare con la sua parte più intima e per iniziare a meditare.
Abbiamo sperimentato insieme delle visualizzazioni meditative per ottenere i risultati che desiderava, in seguito Mariarosa ha continuato questa modalità meditativa anche a casa in autonomia.
Al nono incontro, Maria Rosa ha condiviso con me la sua felicità, raccontandomi che si sentiva più appagata e meno “sola”.
Mi ha raccontato che anche quando era in compagnia di altre persone, amici o familiari, provava quella profonda pace interiore che anelava e riusciva ad aprire il suo cuore e a connettersi con se stessa e gli altri, sapendo che al ritorno di ognuno a casa propria, lei non si sarebbe più sentita sola e quel vuoto iniziale si era dissolto, lasciando spazio ad un senso di pace e pienezza che mai aveva sperimentato prima.
Il suo volto era diventato raggiante, aveva abbandonato quello sguardo triste e lamentoso che lei stessa aveva riconosciuto accompagnarla da tempo immemorabile.
La storia di Mariarosa insegna che il viaggio alla ricerca di se stessi può trasformare la solitudine in un sentimento di appagamento e pace interiore se davvero si desidera uscire dal lamento e dalla frustrazione personale.